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Il Decreto Salva Casa introduce una serie di modifiche significative volte a semplificare e accelerare il processo di sanatoria edilizia. Queste modifiche mirano a risolvere le problematiche legate alle irregolarità edilizie, facilitando la regolarizzazione degli abusi e migliorando l’efficienza delle procedure. Ecco una panoramica delle principali modifiche apportate dal decreto:
Eliminazione della doppia conformità. Il decreto rimuove la verifica della doppia conformità urbanistica ed edilizia, sostituendola con la verifica della regolarità edilizia riferita all’epoca dell’abuso e la verifica della regolarità urbanistica riferita all’epoca della richiesta di sanatoria. Questo cambiamento semplifica notevolmente il processo di regolarizzazione.
Asseverazione delle difformità dimensionali. L’aumento della tolleranza dal 2% al 4% rende più facile sanare difformità dimensionali minori. Questo significa che piccoli scostamenti nelle dimensioni degli edifici rispetto ai progetti originali saranno ora tollerati entro un margine più ampio. Nello specifico:
Diversa ubicazione delle aperture interne. Le modifiche alla posizione delle aperture interne, come porte e finestre, sono ora più facilmente regolarizzabili. Questo permette una maggiore flessibilità nella gestione degli spazi interni senza incorrere in complesse procedure di sanatoria.
Modifiche interne non strutturali. Le modifiche interne non strutturali, come la diversa distribuzione delle pareti interne o il cambio di destinazione d’uso dei locali, sono semplificate. Queste modifiche non influenzano la struttura portante dell’edificio, rendendo il processo di sanatoria più rapido.
Velocizzazione delle procedure. Il decreto introduce il silenzio assenso per la sanatoria edilizia: 45 giorni per il permesso in sanatoria e 30 giorni per la SCIA in sanatoria, estesi a 180 giorni in caso di vincolo paesaggistico. Questo riduce significativamente i tempi di attesa per i proprietari.
Con il decreto, diverse nuove attività rientrano nell’ambito dell’edilizia libera, semplificando ulteriormente le procedure per i proprietari e promuovendo la valorizzazione degli spazi abitativi. Tra queste attività troviamo:
Vetrate panoramiche amovibili. Le vetrate panoramiche installate nei porticati degli edifici sono incluse nelle attività di edilizia libera. Questo permette l’installazione di vetrate senza necessità di permessi specifici, favorendo la valorizzazione degli spazi esterni.
Opere di protezione dal sole e agenti atmosferici. Pergole, tende e altre strutture addossate agli immobili sono ora considerate edilizia libera. Questo semplifica l’installazione di tali strutture, utili per proteggere dal sole e dalle intemperie.
Infine, il decreto introduce importanti semplificazioni per il cambio di destinazione d’uso, rendendo il processo più agevole e flessibile. All’interno della stessa categoria funzionale, il mutamento della destinazione d’uso è sempre ammesso. Nei centri storici e in aree residenziali consolidate o in espansione, il cambio di destinazione d’uso tra diverse categorie funzionali è permesso per categorie residenziali, turistico-ricettive, commerciali, produttive e direzionali.
Nonostante le disposizioni del Decreto Salva Casa siano già in vigore, il testo uscito da Palazzo Chigi sarà probabilmente modificato nei passaggi tra Camera e Senato. Presentato alla Camera il 29 maggio 2024, è stato assegnato alla VIII Commissione Ambiente. Le modifiche prevedono un processo di integrazione e rimaneggiamento del testo per migliorare ulteriormente le disposizioni.
Il decreto mira a rimuovere gli ostacoli che bloccano le compravendite immobiliari a causa di irregolarità formali, tutelare i proprietari che hanno acquistato immobili senza irregolarità apparenti e stimolare un aumento dei valori immobiliari. Si punta a sbloccare il mercato immobiliare e favorire interventi di ristrutturazione e incremento dell’efficienza energetica.
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